Profughi, Maroni, da noi solo chi ha diritto

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“Abbiamo accettato volentieri la richiesta della Prefettura di Milano, perche’ accelerare i lavori di questo organo vuole dire accertare chi davvero ha diritto
alla protezione internazionale e chi invece e’ un clandestino e quindi va rimpatriato”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che, questa mattina, ha firmato, insieme al prefetto di Milano Luciano Marangoni, all’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali e alla presidente dell’Ente regionale per i
Servizi all’agricoltura e alle foreste (Ersaf) Elisabetta Parravicini, il Protocollo d’intesa per accelerare il lavoro della Commissione richiedenti asilo. “Da sempre – ha ricordato il governatore – chiediamo al Ministero dell’Interno una
identificazione precisa e veloce su chi e’ davvero profugo, e quindi ha diritto a rimanere in Italia, e chi invece e’ un clandestino e quindi va rimpatriato. Il protocollo firmato oggi con la Prefettura di Milano va in questa direzione”.

Attraverso l’accordo sottoscritto oggi, Regione Lombardia, per il tramite di Ersaf, si impegna a concedere in uso gratuito per un periodo massimo di 3 anni un’unita’ immobiliare di oltre 500 metri quadri alla Prefettura- Ufficio territoriale del Governo di Milano per l’insediamento della ‘Commissione territoriale per il Riconoscimento della protezione internazionale’. I nuovi uffici, come ha avuto modo di osservare il rappresentante del Governo a Milano, saranno una sede piu’ idonea di quella attuale per l’espletamento delle pratiche relative alla richiesta di protezione internazionale.
“Grazie a questo intervento di Regione Lombardia – ha detto Marangoni – contiamo di poter accelerare i tempi di esame delle richieste. Nel 2015 ci sono state circa 4700 domande, poco piu’ della meta’ sono state respinte. Devo ringraziare il presidente Maroni e l’assessore Bordonali, perche’ ora i nostri commissari potranno lavorare in un ambiente rinnovato, che dara’ certamente la possibilita’ di accelerare le pratiche”.

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